Carnevale Storico
Offida
In genere viene indicato col nome "carnevale" il periodo di tempo che intercorre tra il 17 Gennaio ed il primo giorno di quaresima.
Le Origini del carnevale offidano risalgono ai primi del 1500, negli statuti di Offida ( STATUTA OPHYDANORUM ) scritti nel 1524, si parla di congedere al popolo una giornata di vacanza ai funzionari per il giorno del Giovedi grasso e la grazia della sospensione dell'amministrazione della giustizia nella settimana di carnevale. Lo svolgimento del carnevale di Offida è imperniato sulle due manifestazioni che da tempo ne rappresentano un inconfondibile peculiarità:
lu "bov fint" e i "vlurd" da non dimenticare poi le "congreghe"
che sono l'anima del carnevale storico offidano.
Dopo il 17 Gennaio le manifestazioni ufficiali oltre ai "veglionissimi" che si svolgono al teatro serpente aureo, sono:
la Domenica degli amici,
la Domenica dei parenti,
il Giovedi grasso,
lu bov fint (venerdi grasso),
la domenica di carnevale
e il Martedi grasso giorno di carnevale con i vlurd.
lu guazzarò
GUAZZARO' è una forma dialettale da guazzarone o guazzone, un capo di vestiario di tela, simile ad una tunica,
che uomini e donne indossavano durante il lavoro nei campi, come abito da fatica. Oltre al ceto contadino lo portavano, talvolta, modesti artigiani e piccoli commercianti. Non sempre era lungo fino a giungere al malleolo di chi l'indossava, ma, spesso, tra la gioventù, tale indumento si fermava, appena, al di sotto del ginocchio. La parola deriva dal verbo guazzare col significato, figurato, di un indumento, in cui ci si poteva muovere, liberamente. L'uso del guazzarone sconparve agli inizi del 1700, ma seguitò ad essere portato, in alcune località, solo durante il carnevale, per evitare di essere sporcati. In Offida, ( ove si indossa come maschera sia per il giorno del BOV FINT, sia per portare i VLURD) il suo uso può risalire al 1500, epoca in cui già si festeggiava il carnevale. Un cronista, nel 1893, scriveva: " lo storico guazzarò " a volerne, forse, significare l'appartenenza ad una radicata e sentita tradizione locale.
Sia lu Guazzarò, antica e tradizionale veste carnascialesca, che la M’ntura, di origine più recente, ma che da diversi decenni rappresenta la veste tipica indossata nel giorno del Bove Finto, sono state iscritte tra le maschere del Centro Nazionale di Coordinamento delle Maschere Italiane.
addio Ninetta addio
addio Ninetta addio
E' l'inno ufficiale del carnevale offidano, che modificarono il titolo da: Addio mia bella addio in: ADDIO NINETTA ADDIO in onore delle donne offidane, scritta da Carlo Bosi per coloro che combatterono le guerre per l'indipendenza. E' stato adottato come inno del carnevale offidano perche' molti giovani offidani al ritorno dalle guerre ripetettero i canti patriottici intonati sui campi di battaglia e quello che piacque di più per il suo ritmo e perche' molto orecchiabile, fu appunto "L'Addio del volontario toscano" o "Addio mia bella addio". Questa canzone viene suonata in tutte le manifestazioni del carnevale offidano.
Questo è il ritornello:
Addio Ninetta Addio, che l'armata se ne va, e se non partissi anch'io sarebbe una viltà.
GIOVEDI GRASSO
STORIA DEL GIOVEDI GRASSO
Già negli statuti del 1524 si parlava del Giovedi grasso come una ricorrenza importante del carnevale offidano, molti anni dopo nelle prime ore del pomeriggio gli organizzatori del Carnevale offidano giravano in carrozza per leggere il programma. Nella foto del 1954: Camilli Anzio,
De Santis Libero, Lattanzi Giangiacomo, Rosini Filippo e alla guida del destriero Paglialunga Luigi. Forse non tutti sanno che un tempo, il giorno del giovedi grasso, gli esponenti del comitato carnevalesco, si recavano nelle case delle coppie senza figli per dare loro dei ramoscelli di sambuco, il motivo è semplice; nei paesi di origini della pianta, il sambuco era l'incarnazione della dea Holda protettrice della fertilità. Scherzo questo che può essere considerato di cattivo gusto, ma che invece veniva accettato con spirito intonato alla particolare occasione. Oggi naturalmente quell'usanza non c'è più.
Alle ore 12.00 il Sindaco consegna le chiavi della Città ad una Congrega. Nel pomeriggio, all'interno del Teatro Serpente Aureo i bambini si mascherano e sfilano sul palco, ci sono i singoli, le coppie e i gruppi e dopo un attento esame della giuria i migliori vengono premiati. Dalle ore 22,00 su tutto il Centro Storico, musica e allegria con le Storiche Congreghe offidane
Consegna delle chiavi
il Giovedi grasso una congrega riceve le chiavi della Città,
e da quel momento, "simbolicamente" sono loro i governanti.